Chat del 23 Ottobre 2022 dalle 19:30:19 alle 20:07:42
- Stefano SALVI
- Buona sera.
- Riesci a dire in chat agli altri di collegarsi, per favore?
- Ricevi i miei messaggi?
- Si inviano con l\' "a capo".
- Bene, quancuno compare.
- Forza con le domande.
- Fabio TARASCHI
- Buonasera prof
- Stefano SALVI
- Buona sera!
- Tommaso PARALUPPI
- Buona sera
- Jinli JI
- Buonasera prof, vorrei chiederle sulla slide "Statico - Dinamico" cosa intende dire con "(in le uscite)"
- Stefano SALVI
- Vado a cercare la slide...
- Fabio TARASCHI
- esistono dei sistemi a tempo discreto? se si potrebbe fare degli esempi?
- Stefano SALVI
- Ji: c\'è un \'in\' di troppo. Togliendo l\' "in" si capisce meglio?
- Jinli JI
- Sì ora ho capito grazie
- Stefano SALVI
- Taraschi: esistono molti sistemi a tempo discreto. Ad esempio il PC, che "avanza" ad ogni impulso di clock, è un sistema a tempo discreto.
- Fabio TARASCHI
- ok grazie prof
- Stefano SALVI
- Sulla descrizione formale di sistema non avete domande?
- Fabio TARASCHI
- io no
- Tommaso PARALUPPI
- Prof io non ho capito molto bene come funziona la tabella di transizione ( slide 7 Automi - Base )
- Emanuele ROSSATO
- Buonasera prof, ipoteticamente si potrebbe disegnare il grafo di un sistema con mealy con un unico stato?
- Stefano SALVI
- PAraluppi: Diciamo che parti dal grafo. Tu quindi sai quali sono gli stati, fai una riga per stato; sai anche quali sono le combinazioni delgli ingressi - le trovi nelal descrizione gformale; quindi fai le colonne.
- Paraluppo - continua: ora, prendi ogni freccia e scrivi lo stato di destinazione della freccia nella cella la cui riga + stato di partenza e la cui colonna è la combinazione di ingressi sulla freccia. Lo fai per tutte le freccia
- Rossato: Ipoteticamente, si: è un sistema combinatorio.
- Emanuele ROSSATO
- ok, grazie prof
- Tommaso PARALUPPI
- ok ora ho capito, grazie
- Stefano SALVI
- Sulla forma locale della funzione di transizionenon avete dubbi? Come si distingue una fomra locale da una \'normale\'?
- Letizia DALL'OCA
- Potrebbe ripetere come si distingue prof?
- Leonardo AFFINI
- 11Buona sera prof, volevo chiederle se ci sono particolari casi in cui sarebbe meglio usare l\'automa di mealy rispetto a quello di moore, nel caso potrebbe farne un esempio?
- Stefano SALVI
- Dall\'Oca: La forma locale ha \'Sn\' mentre la \'normale\' o \'globale\' ha St; la forma locale ha \'f(...) * Delta T" (la \'Delta\' non la trovo sulla tastiera) mentre la globale dopo la parentesi non ha nulla.
- Dall\'Oca: tieno conto che quando scrivo la formula vera non c\'è \'f(...)\' ma la formula espansa.
- Marco CONCARI
- Buona sera volevo chiederle se può spiegare nello specifico la riduzione della tabella di trasformazione
- Stefano SALVI
- Affini: sicuramente il caso dell\'automa riconoscitore di norma richiede un automa di mealy. Per il resto, non conosco regole efficaci, ma ti dico io nella domanda quale tipo di automa usare.
- Leonardo AFFINI
- ok prof, grazie mille
- Stefano SALVI
- Concari: la tabella di trasformazione dell\'automa ridotto si deve riscrivere copiando la riga della tabella di trasformazione originare realtiva ad uno delgi stati della patizione, per ogni partizione (che è il nuovo stato ridotto).
- Tommaso PARALUPPI
- e quindi prof a livello di "risultato" c\'è differenza tra forma locale e forma normale ?
- Marco CONCARI
- ok grazie
- Stefano SALVI
- Paraluppi: sicuramente la forma locale non consente di calcolare le uscite in un momento arbitrario, ma sono ogni \'delta T\'; poi c\'è tutto il discorso sull\'approssimazione.
- Tutto chiaro sulle trasmissioni analogiche?
- Fabio TARASCHI
- in che senso il discorso sull\'approssimazione?
- Stefano SALVI
- Taraschi: la forma locale deriva da un\'approssimazione del valore dello stato, fatta sommando incrementi approssimati (uso un segmento orizzontale per valore degli stati e degli ingressi, invece del loro andamento reale).
- Fabio TARASCHI
- ah ok prof, quindi in quella globale non c\'è approssimazione, ho capito bene?
- Stefano SALVI
- Taraschi: se i valori di ingresso non sono approssimati, no.
- Il trmpo sta passando... In teoria dovremmo chiudere, ma se avete domande resto ancora per un po\'.
- Emanuele ROSSATO
- Per quanto riguarda l\'attenuazione, c\'è qualche modo per capire quanto un segnale si attenua in base al mezzo?
- Leonardo AFFINI
- non so se può rispondere specificatamente, però ci saranno da scrivere delle definizioni nel compito?
- Stefano SALVI
- Rossato: certo, dalle caratteristiche del mezzo. Se è un \'mezzo di diffusione\', l\'attenuazione va con il quadrato della distanze, la costante potrebbe non essere "2 pigrevo" (mi pare); negli altri casi, è una caratteristica del particolare mezzo, che sta nei suoi dati tecnici (ogni cavo attenua in un modo diverso, e sulla confezione del cavo - teoriacamente-c\'è scritto quanto e come).
- Emanuele ROSSATO
- ok grazie ancora
- Stefano SALVI
- Affini: no. Per me le definizioni hanno pochissimo valore. Specie perché se non sono sulle slide non le poso chiedere e se sono sulle slide, le potete copiare.
- Leonardo AFFINI
- ok prof, grazie mille
- Stefano SALVI
- Se non avete altre domande, ci possiamo salutare.
- Tommaso PARALUPPI
- ok prof
- buonaserata
- Marco CONCARI
- buonasera prof
- Stefano SALVI
- Allora, buona cena, buon riposo e in bocca al lupo.
- Leonardo AFFINI
- arrivederci prof e buona serata
- Fabio TARASCHI
- ok prof grazie mille
- Nicolo' SGANZERLA
- ok prof grazie mille
- Leonardo SOKOLI
- ok prof grazie mille
- Emanuele ROSSATO
- va bene prof, grazie mille
- Francesco DA SILVA
- buona serata
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